Purtroppo non ce l'ha fatta la riccetta che venerdì è stata recuperata in una canaletta di scolo dell'acqua. Un'auto deve averla investita perché dalle radiografie risultava una frattura della spina dorsale. A nulla sono serviti il tempismo di Fabiana e il ricovero dal veterinario, il danno era veramente troppo grave.
Un'altra vittima delle nostre strade pensate senza tenere conto della fauna... eppure basterebbe così poco per evitare l'attraversamento! Reti al bordo dei boschi, per esempio, o tunnel aerei e/o sotterranei come esistono in altre regioni italiane e ancora di più in altri Paesi...
Sabrina Calandra
lunedì 15 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
Il Riccio di Fabiana
La pioggia di questi giorni non risparmia nessuno.
Questo riccio, una femmina piuttosto vecchietta e con una brutta ferita di vecchia data, è stata trovata dalla sig.ra Fabiana in una canaletta di scolo dell'acqua! In questi giorni poi...!
Era sottopeso, debilitata e piena di pulci e zecche, noi dell'ARF ci siamo chiesti come facesse ancora a essere in vita dato che trascinava le zampette posteriori.
Eppure dovevate vederla la sera del suo arrivo: non si reggeva in piedi ma ha mangiato tutto quel che gli abbiamo fornito senza lasciare neanche una briciola.
Poi, con quel po' di forze che le rimanevano, si è sistemata l'asciugamano sotto la testa come fosse un cuscino e si è messa a dormire su un fianco.
Ora è ricoverata, nella foto è dal veterinario in attesa di fare una radiografia. Sarà messa sotto flebo e in ambiente a clima controllato ma in questi casi è davvero difficile capire come si svilupperà la situazione.
Un sentito grazie a Fabiana per averla soccorsa e il nostro benvenuto perché dopo questo recupero ha deciso di unirsi a noi nell'attività di volontariato. :)
Sabrina Calandra
Questo riccio, una femmina piuttosto vecchietta e con una brutta ferita di vecchia data, è stata trovata dalla sig.ra Fabiana in una canaletta di scolo dell'acqua! In questi giorni poi...!
Era sottopeso, debilitata e piena di pulci e zecche, noi dell'ARF ci siamo chiesti come facesse ancora a essere in vita dato che trascinava le zampette posteriori.
Eppure dovevate vederla la sera del suo arrivo: non si reggeva in piedi ma ha mangiato tutto quel che gli abbiamo fornito senza lasciare neanche una briciola.
Poi, con quel po' di forze che le rimanevano, si è sistemata l'asciugamano sotto la testa come fosse un cuscino e si è messa a dormire su un fianco.
Ora è ricoverata, nella foto è dal veterinario in attesa di fare una radiografia. Sarà messa sotto flebo e in ambiente a clima controllato ma in questi casi è davvero difficile capire come si svilupperà la situazione.
Un sentito grazie a Fabiana per averla soccorsa e il nostro benvenuto perché dopo questo recupero ha deciso di unirsi a noi nell'attività di volontariato. :)
Sabrina Calandra
I Ricci di Federica, Elisa e Sabrina parte 2
Tre dei piccoli ricci proprio non vogliono andare in letargo.
Fa un freddo tremendo la sera, ma loro sono in giro a fare incetta di tutto quel che trovano di commestibile.
L'unico a essere in letargo per ora è il più cicciottello dei fratelli. Lo teniamo comunque sotto monitoraggio per controllare che non cali troppo il peso corporeo durante il letargo e ci assicuriamo che gli altri gli lascino qualcosa da mangiare tra un pisolino e l'altro...
Sabrina Calandra
Fa un freddo tremendo la sera, ma loro sono in giro a fare incetta di tutto quel che trovano di commestibile.
L'unico a essere in letargo per ora è il più cicciottello dei fratelli. Lo teniamo comunque sotto monitoraggio per controllare che non cali troppo il peso corporeo durante il letargo e ci assicuriamo che gli altri gli lascino qualcosa da mangiare tra un pisolino e l'altro...
Sabrina Calandra
Il Gheppio di Paola
Questo esemplare di gheppio Falco tinnunculus è stato recuperato dall'ARF grazie all'intervento di un cittadino che lo ha raccolto in evidente difficoltà in prossimità della tenuta di Castel Porziano. Avvisato il Corpo Forestale dello Stato, questi ha mobilitato immediatamente un volontario dell'ARF per il soccorso sul territorio.
Il gheppio, reattivo sicuramente ma incapace di volare,aveva bisogno di una visita approfondita presso un veterinario specializzato per poter capire cosa gli era successo. Dopo analisi di laboratorio e due RX, si è compreso che la frattura riscontrata su una delle ali non avrebbe consentito il ritorno a vita selvatica di questo animale.
Cosa fare? Di solito il destino di un uccello in queste condizioni è tristemente segnato ma per noi dell'ARF un tentativo vale sempre lo sforzo di farlo e abbiamo spostato il gheppietto presso la Riserva Nat. del lago di Vico per valutare in una voliera idonea, la funzionalità delle ali.
E' passato un mese dalla lunga degenza e il nostro amico non ha mollato (e neanche noi); non tornerà più in libertà, non potrebbe cacciare in volo, ma la riabilitazione ha permesso di ottimizzare la funzionalità residua dell'ala ferita e potrà vivere dignitosamente in una delle poche voliere per irrecuperabili ancora disponibili nei pressi di Roma (non ci è consentito indicare dove). Presto altre foto online della sua nuova casa.
Un sentito grazie alla sig.ra Paola S. che ci ha contattati, al Dott. Dinacci e al personale della Riserva Nat. del Lago di Vico.
Sabrina Calandra
Il gheppio, reattivo sicuramente ma incapace di volare,aveva bisogno di una visita approfondita presso un veterinario specializzato per poter capire cosa gli era successo. Dopo analisi di laboratorio e due RX, si è compreso che la frattura riscontrata su una delle ali non avrebbe consentito il ritorno a vita selvatica di questo animale.
Cosa fare? Di solito il destino di un uccello in queste condizioni è tristemente segnato ma per noi dell'ARF un tentativo vale sempre lo sforzo di farlo e abbiamo spostato il gheppietto presso la Riserva Nat. del lago di Vico per valutare in una voliera idonea, la funzionalità delle ali.
E' passato un mese dalla lunga degenza e il nostro amico non ha mollato (e neanche noi); non tornerà più in libertà, non potrebbe cacciare in volo, ma la riabilitazione ha permesso di ottimizzare la funzionalità residua dell'ala ferita e potrà vivere dignitosamente in una delle poche voliere per irrecuperabili ancora disponibili nei pressi di Roma (non ci è consentito indicare dove). Presto altre foto online della sua nuova casa.
Sabrina Calandra
sabato 6 dicembre 2008
I Ricci di Federica, Elisa e Sabrina
Quest'anno il tempo è stato clemente, con un tiepido autunno addolcito ancor di più a Roma dalle sue classiche ottobrate.
Gli animali, che più di noi sono in sintonia con la natura, si sono adeguati concedendosi una seconda cucciolata, senza pensare che l'inverno era comunque alle porte. Così, quest'anno, le chiamate per ritrovamenti e recuperi di ricci in tenera età fuori stagione sono state in numero piuttosto alto rispetto agli altri soccorsi.
L'inverno alle porte e la tenera età mettono a rischio questi soggetti, che potrebbero non riuscire a superare con successo la cattiva stagione.
Un letargo controllato in piena libertà ma monitorato con offerta di cibo e controllo del peso durante i momenti critici, assicura la sopravvivenza di questi animali frutto di cucciolate tardive.
L'alimentazione è importantissima per garantire la buona salute: devono mangiare cibo vario e nutriente e contemporaneamente devono imparare a riconoscere come commestibile tutto quel che in natura poi dovranno cercare in funzione anche della stagione.
Questi due splendidi ricci sono stati i primi ad arrivare con Federica, la persona che li ha portati da noi per assicurare loro il ritorno a vita selvatica.
All'arrivo pesavano poco più di 150 grammi e ancora cercavano il biberon. Le prime 24h sono state tutta una scoperta: la prima fetta di mela, i primi giochi, la nuova casa all'aperto in mezzo all'erba...
Questa femmina di 200 grammi, soccorsa da Elisa (anche lei a ottobre) e curata per un brutto raffreddore dal Dott. Marchetti (uno dei nostri Veterinari), ha capito subito come funzionava l'accoglienza! Appena entrata nel rifugio esterno si è fatta posto nella paglia, impossessandosi di tutto quello che poteva, approfittando del fatto che era l'unica femminuccia. Ha scelto uno dei due fratelli e ha cominciato a leccargli il musetto per fare amicizia ma era troppo presto, lui ancora non la conosceva abbastanza, e si è chiuso "a riccio" dandole una capocciata!
Sono rimasta ad osservare la scena per 1 h tra il divertito ed il preoccupato ma poi mi sono resa conto che era tutto sotto controllo e che era meglio per tutti imparare da subito come rispettare i confini altrui...
E poi è arrivato Spillo, il più piccolo di tutti, soccorso da Sabrina a novembre. Ancora pesava solo 160 grammi, aveva una paura tremenda di tutto e si nascondeva sotto il più temerario dei fratelli, senza il quale non muove tutt'ora un passo.
Ringraziamo tutti quelli che hanno voluto e continuano a mandare piccole ma importanti donazioni per il mantenimento di questi quatto famelici ospiti.
Sabrina Calandra
Gli animali, che più di noi sono in sintonia con la natura, si sono adeguati concedendosi una seconda cucciolata, senza pensare che l'inverno era comunque alle porte. Così, quest'anno, le chiamate per ritrovamenti e recuperi di ricci in tenera età fuori stagione sono state in numero piuttosto alto rispetto agli altri soccorsi.
L'inverno alle porte e la tenera età mettono a rischio questi soggetti, che potrebbero non riuscire a superare con successo la cattiva stagione.
Un letargo controllato in piena libertà ma monitorato con offerta di cibo e controllo del peso durante i momenti critici, assicura la sopravvivenza di questi animali frutto di cucciolate tardive.
L'alimentazione è importantissima per garantire la buona salute: devono mangiare cibo vario e nutriente e contemporaneamente devono imparare a riconoscere come commestibile tutto quel che in natura poi dovranno cercare in funzione anche della stagione.
Questi due splendidi ricci sono stati i primi ad arrivare con Federica, la persona che li ha portati da noi per assicurare loro il ritorno a vita selvatica.
All'arrivo pesavano poco più di 150 grammi e ancora cercavano il biberon. Le prime 24h sono state tutta una scoperta: la prima fetta di mela, i primi giochi, la nuova casa all'aperto in mezzo all'erba...
Questa femmina di 200 grammi, soccorsa da Elisa (anche lei a ottobre) e curata per un brutto raffreddore dal Dott. Marchetti (uno dei nostri Veterinari), ha capito subito come funzionava l'accoglienza! Appena entrata nel rifugio esterno si è fatta posto nella paglia, impossessandosi di tutto quello che poteva, approfittando del fatto che era l'unica femminuccia. Ha scelto uno dei due fratelli e ha cominciato a leccargli il musetto per fare amicizia ma era troppo presto, lui ancora non la conosceva abbastanza, e si è chiuso "a riccio" dandole una capocciata!
Sono rimasta ad osservare la scena per 1 h tra il divertito ed il preoccupato ma poi mi sono resa conto che era tutto sotto controllo e che era meglio per tutti imparare da subito come rispettare i confini altrui...
E poi è arrivato Spillo, il più piccolo di tutti, soccorso da Sabrina a novembre. Ancora pesava solo 160 grammi, aveva una paura tremenda di tutto e si nascondeva sotto il più temerario dei fratelli, senza il quale non muove tutt'ora un passo.
Ringraziamo tutti quelli che hanno voluto e continuano a mandare piccole ma importanti donazioni per il mantenimento di questi quatto famelici ospiti.
Sabrina Calandra
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