La zona ha grandi aree di pascolo, ma queste pecore non fanno parte di un gregge, sono sole e a due metri dalla strada. La situazione è piuttosto pericolosa per pecore e automobilisti.
Salta il mio appuntamento e in tacchi e gonna vado sul posto a controllare la situazione.
Lì trovo due simpatiche pecorelle molto giovani, che non sembrano particolarmente preoccupate di essere solo in due. Mentre cerco di capire il da farsi, le bestiole attraversano due volte la Braccianese mettendo in difficoltà alcuni automobilisti che giungevano a una certa velocità... è evidente che la situazione è a rischio!
Mi guardo intorno e in effetti un gregge c'è, ma il pastore è sopra una collina, lontano, e non so come raggiungerlo. Imbocco una strada privata dell'Acea che costeggia i campi nel tentativo di avvicinarmi al pastore, un km più avanti trovo gli addetti dell'Acea che, mossi a pietà per le mie scarpe nuove, si infilano gli stivali e vanno al posto mio a chiamare il pastore. Questi ci dice che le pecore non sono le sue e che sono ormai giorni che questa situazione persiste senza che qualcuno intervenga. Io, abituata a gestire situazioni di emergenza, cerco la cosa più pratica e conveniente da fare per risolvere la situazione. Penso che possa essere affidare le pecore al pastore mettendole in salvo, per poi cercare con calma di risolvere la parte burocratica inevitabilmente articolata.
Parlo con il proprietario del gregge per chiedergli asilo politico per le due bestiole e scopro che lui stesso aveva denunciato il fatto dando disponibilità, ma nessuno era intervenuto.
Bene, come ARF mi mobilito ufficialmente. Mi metto d'accordo con il proprietario del gregge per la cattura e con l'ASL per i controlli sanitari. Alle 14 si partirà alla volta della cattura delle pecore vaganti.
Mentre risalgo la stradina per tornare a casa a mettermi abiti da lavoro, incrocio un signore con il suo cane e mi viene in mente che una persona che abita in zona forse sa dirmi di più. Ho fatto centro: questo signore gentile e molto motivato mi racconta che da un mese circa alcune pecore se ne vanno in giro per la zona e che ce ne sono altre 2 sui binari della linea ferroviaria Roma/Viterbo!
Alle 14 siamo sul posto io, il pastore, tre operai e.... un intero gregge di pecore per darci una mano (anzi una zampa)! Per catturare le due pecore solitarie senza traumatizzarle, si è pensato di spingerle nel gregge dove, impossibilitate alla fuga e rassicurate dalla presenza di altri simili, possono essere catturate con facilità. L'idea funziona e le due bestiole sono presto nel furgone.
Il gregge torna a casa, noi si va a prendere quelle sui binari. Sul posto, a 300 m dalla stazione di la storta, troviamo effettivamente mamma pecora e agnellino che brucano saltando da una parte all'altra dei binari, passa anche un treno nel frattempo. Come prenderle?
L'inseguimento dura un'ora e qualche km di corsa più in là il piccolo e madre sono catturati anche loro.
Per oggi possiamo dirci soddisfatti e le pecore, al sicuro, hanno ora bisogno di riposo e medicazioni. Il pastore produce formaggi e ricotte e così alla fine di questa storia mi sono portata via anche un ricco bottino culinario.
Parlo con il proprietario del gregge per chiedergli asilo politico per le due bestiole e scopro che lui stesso aveva denunciato il fatto dando disponibilità, ma nessuno era intervenuto.
Bene, come ARF mi mobilito ufficialmente. Mi metto d'accordo con il proprietario del gregge per la cattura e con l'ASL per i controlli sanitari. Alle 14 si partirà alla volta della cattura delle pecore vaganti.
Mentre risalgo la stradina per tornare a casa a mettermi abiti da lavoro, incrocio un signore con il suo cane e mi viene in mente che una persona che abita in zona forse sa dirmi di più. Ho fatto centro: questo signore gentile e molto motivato mi racconta che da un mese circa alcune pecore se ne vanno in giro per la zona e che ce ne sono altre 2 sui binari della linea ferroviaria Roma/Viterbo!
Alle 14 siamo sul posto io, il pastore, tre operai e.... un intero gregge di pecore per darci una mano (anzi una zampa)! Per catturare le due pecore solitarie senza traumatizzarle, si è pensato di spingerle nel gregge dove, impossibilitate alla fuga e rassicurate dalla presenza di altri simili, possono essere catturate con facilità. L'idea funziona e le due bestiole sono presto nel furgone.
Il gregge torna a casa, noi si va a prendere quelle sui binari. Sul posto, a 300 m dalla stazione di la storta, troviamo effettivamente mamma pecora e agnellino che brucano saltando da una parte all'altra dei binari, passa anche un treno nel frattempo. Come prenderle?
L'inseguimento dura un'ora e qualche km di corsa più in là il piccolo e madre sono catturati anche loro.
Per oggi possiamo dirci soddisfatti e le pecore, al sicuro, hanno ora bisogno di riposo e medicazioni. Il pastore produce formaggi e ricotte e così alla fine di questa storia mi sono portata via anche un ricco bottino culinario.
Grazie ad un pastore dal cuore tenero e spirito collaborativo ed al veterinario dell'ASL Roma E che si è messo immediatamente a disposizione per i controlli in sicurezza, quattro pecore hanno trovato accoglienza a Natale invece di finire sotto una macchina o in una pentola. Ora sono in quarantena, ma tutti speriamo che siano sane e che possano, dopo giorni sotto gli acquazzoni, unirsi presto ad altri simili in un accogliete ovile.
Chi volesse contattarci o fare una donazione per comprare il fieno a queste 4 pecorelle può scriverci a arf@soccorsofauna.com o telefonare al 3470037977.
Sabrina Calandra
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